La pensione erroneamente erogata dall’INPS non deve essere restituita. Secondo l’art. 52, comma 2 della L. n. 88 del 1986, in caso di riscossione di rate di pensione (prestazione previdenziale e/o assistenziale) risultanti successivamente non dovute, non è ammesso il recupero delle relative somme corrisposte, salvo che l’indebita percezione sia dovuta a dolo del beneficiario. Detto principio viene confermato anche dall’art. 13 della L. n. 412/1991, secondo cui la sanatoria opera in relazione alle somme corrisposte in base a formale, definitivo provvedimento dell’INPS, comunicata al beneficiario e che risulti viziato da errore di qualsiasi natura imputabile all’ente erogatore, salvo, si precisa nuovamente, che l’indebita percezione sia dovuta a dolo dell’interessato.
Sentenza n. 482/2017 e n. 8564/2016 della Suprema Corte di Cassazione – Sentenza n. 166/1996 della Corte Costituzionale – Circolare INPS n. 31/2006
Se le somme sono state percepite in buona fede, il pensionato (o titolare della prestazione previdenziale e/o assistenziale) viene tutelato dalla rettifica (peggiorativa o addirittura revocativa) del provvedimento dell’INPS ed il beneficiario non sarà tenuto alla restituzione. Ciò avviene anche quando l’errore consiste nella mancata e/o erronea valutazione del diritto alla prestazione. Resta fermo, però, la possibilità di rettifica, in ogni momento, da parte dell’INPS, del provvedimento errato ed il nuovo provvedimento avrà piena valenza per il futuro.
Detto principio viene confermato e consolidato anche dalla giurisprudenza, ex multis la recente sentenza n. 482/2017 della Suprema Corte, secondo cui “le pensioni possono essere in ogni momento rettificate dagli enti erogatori in caso di errore di qualsiasi natura commesso in sede di attribuzione o di erogazione della pensione, ma non si fa luogo al recupero delle somme corrisposte, salvo che l’indebita prestazione sia dovuta a dolo dell’interessato”.
La regola viene applicata anche al caso in cui l’Istituto ha errato o ha mancato di valutare fatti sopravvenuti al provvedimento, di cui era a conoscenza (es. scadenza della contitolarità della pensione ai superstiti, liquidazione di pensione al minimo a titolare di altra pensione al minimo, scadenza dell’assegno di invalidità, scadenza della pensione di reversibilità etc.) le somme non si dovranno restituire.
PENSIONE ERRONEAMENTE EROGATA. INDEBITA EROGAZIONE IMPUTABILE AL COMPORTAMENTO DOLOSO DEL BENEFICIARIO
Diverso è il caso in cui l’errore non sia imputabile all’INPS, bensì al comportamento doloso dell’interessato oppure di una omessa o incompleta segnalazione da parte dell’interessato di fatti, anche diversi dalle situazioni reddituali, incidenti sul diritto o sulla misura delle prestazione, che non siano già conosciuti dall’Istituto (cfr. Circolare INPS, n. 31/2006). In tal caso, le somme indebitamente erogate in conseguenza di tale errore, saranno integralmente recuperabili.
L’INPS procede annualmente all’emissione di moduli di dichiarazione di dati reddituali al fine di verificare le situazioni reddituali dei pensionati non conosciute che incidono sulla misura o sul diritto alla prestazioni. Qualora venga accertato un indebito pensionistico a seguito di verifica sulla situazione reddituale che incide sulla misura o sul diritto delle prestazioni, l’Istituto procederà al recupero delle somme indebitamente erogate nei periodi ai quali si riferisce la dichiarazione reddituale. Ciò solo qualora la notifica dell’indebito avvenga entro l’anno successivo a quello nel corso del quale è stata resa la dichiarazione da parte del pensionato.
PENSIONE ERRONEAMENTE EROGATA. PRESCRIZIONE DEL DIRITTO DELL’INPS ALLA RESTITUZIONE DELLE SOMME
Dove sussistano le condizioni per la ripetibilità da parte dell’INPS delle somme indebitamente erogate, il relativo diritto di credito si prescrive nel termine ordinario decennale. Il termine inizia a decorrere dalla data in cui è stato effettuato il pagamento indebito oppure, qualora l’indebito sia da ricollegare a situazioni che devono essere comunicate dall’interessato, il termine di prescrizione decorre dalla data della comunicazione. Inoltre, il recupero delle somme indebitamente erogate può essere effettuato mediante compensazione con le somme arretrate dovute all’interessato tramite trattenute sulle prestazioni pensionistica, oppure tramite pagamento diretto della somma da parte del pensionato, con possibilità di dilazionare le somme.
INPS, rilevando l’errore di calcolo e/o di erogazione indebita, procede al recupero, mediante dirette trattenute sulla pensione stessa.
PENSIONE ERRONEAMENTE EROGATA. LE DIRETTE TRATTENUTE SULLA PENSIONE. COME DIFENDERSI CONTRO LE AZIONI DI RECUPERO ILLEGITTIME DELL’INPS?
Al fine di richiedere la restituzione delle trattenute illegittimamente applicate, il pensionato deve proporre ricorso amministrativo che può essere inviato esclusivamente attraverso una delle seguenti modalità telematiche:
- online (tramite il Sistema Pubblico di Identità Digitale – SPID almeno di Livello 2 o la Carta Nazionale dei Servizi – CNS) sul sito www.inps.it e utilizzando il percorso “Tutti i servizi” > “Ricorsi Online”;
- tramite Ente di patronato o altri soggetti abilitati all’intermediazione con l’Istituto.
Il termine ordinario per l’emanazione dei provvedimenti è stabilito dalla legge n. 241/1990 in 30 giorni. In alcuni casi la legge può fissare termini diversi.
In caso di rigetto del ricorso amministrativo il pensionato può promuovere un’azione giudiziaria presso il Tribunale del lavoro, richiedendo la condanna dell’INPS alla restituzione delle somme illegittimamente trattenute e dei relativi interessi, oltre le spese legali (ex multis, la sent. n. 2230/2020 del Tribunale di Palermo).
Le trattenute risultano illegittime anche nel caso in cui violano la salvaguardia del minimo vitale e devono essere altresì restituite al pensionato.
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il 1 luglio 2013 ho presentato ricorso per pensione supplementare fondo gestione speciale lavoratori autonomi
il 4 novembre 2013 ho percepito la pensione. il 30 aprile 2019 mi giunge la raccomandata che il
ricorso con la reiezione del ricorso perchè al momento della presentazione ricorso non avevo
63 anni e 9 mesi.ho domani appuntamento con INPS. cosa mi può succedere?
grazie
Mi faccia sapere cose Le hanno riferito all’INPS e legga bene l’articolo di cui sopra…
BUONGIORNO, MIA SUOCERA PRENDE ADESSO LA PENSIONE DI CITTADINANZA TRAMITE CARTA PREPAGATA, MENTRE PRIMA PERCEPIVA ASSEGNO SOCIALE SU LIBRETTO POSTALE, DA QUANDO PERCEPISCE QUELLA DI CITTADINANZA NON CONTROLLAVA PIù IL LIBRETTO POSTALE, IN QUESTI GIORNI PER CASO HA CONTROLLATO IL LIBRETTO POSTALE E SI è ACCORTA CHE GLI STANNO ANCORA VERSANDO LA SOCIALE…COSA DEVE FARE ???
Salve sono Eleonora, ho letto l’articolo relativo all’indebito INPS a seguito della pensione di reversibilità. Io percepisco la pensione di mia madre da novembre 2013 fino ad oggi. Nel luglio 2020 mi sono laureata (con 6 mesi di fuoricorso) e ho compiuto 26 anni. Dopo vari solleciti sono riuscita a farla sospendere per il 12 /2020 ma mi è stato comunicato anche che risultano rate non dovute dal 1/11/2019 fino al 30/11/2020 e quindi dovrò restituire 1000 euro perché percepivo 100 euro al mese circa. Io ho sollecitazioni risalenti a luglio 2019 in cui chiedevo se era il caso di sospendere le rate ma dal call center INPS sono stata rassicurata del fatto che ero perfettamente in regola. Cosa mi consiglia di fare e con quali modalità?
Cordiali saluti.
Gent.ma Signora,
Le consiglio di comunicare all’INPS che Lei non è tenuta di restituire alcunché, in quanto l’asserito errore è esclusivamente a loro imputabile.
Cordiali saluti.
INPS mi ha inviato una notifica di
debito nemmeno per raccomandata,nonostante vari email provando e alla loro certezza che non ho percepito importo in più.
Anzì mi mancano gli arretrati.
Cosa devo fare? INPS può pignorare la mia pensione di reversibilità oppure il conto corrente?
Buonasera,
se hanno sbagliato loro i calcoli, anche se Le hanno erogato somme in più, non hanno diritto di richiedere la restituzione.
Deve scrivere all’INPS diffidandoli di agire per il recupero o di procedere con la compensazione.
Cordiali saluti.
Gli arrestati non pagati ancora della pensione
di reversibilità,pur avendo errori di calcolo
loro,mi devono essere pagate oppure fare il calcolo
e devono pagarmi la differenza di accredito?
Cordiali saluti.
Salve.INPS mi ha inviato un notifica di debito
nemmeno per raccomandata.Nella notifica non vieni specificato niente,soltanto l’importo da pagare.Nonostante scambi di vari email
con prove che non ho percepito le somme indebitamente in più,anzì
mi mancano gli arretrati di 3 mesi.Loro sono consapevole dell’errore,poiché ho l’email come prova.Devono pagarmi la differenza se ho riscosso in più?
Possono pignorare la mia pensione di reversibilità oppure il conto corrente?
È nullo questa notifica? Cosa fare comunque ricorso all’inps?
Continuano calcolando la mia pensione di reversibilità ogni mesi un importo lordo diverso.
Nel sito INPS non c’è mio certificato di pensione.
Depende da INPS Roma oppure dalla sede?
Cordiali saluti.
Buonasera,
se hanno sbagliato loro i calcoli, anche se Le hanno erogato somme in più, non hanno diritto di richiedere la restituzione.
Deve scrivere all’INPS diffidandoli di agire per il recupero o di procedere con la compensazione.
Cordiali saluti.
Buonasera.Inps mi ha inviato una email dicendomi che ho percepito somme indebitamente sulla pensione di reversibilità,
e che saranno detratte €315 in 12 rate nella mia pensione.Sono consapevole dell’errore,che NON ho percepito in più.
Anzì,mi mancano gli arretrati,tredicesima,quattordicesima e bonus sulla tredicesima.
Ho già fatto domanda di ricostituzione ed ancora niente.
L’inps può togliermi soldi della pensione di reversibilità??
Buonasera.Inps mi ha inviato una email
dicendomi che verrà trattenuto della mia
pensione €315 in 12rate per somme indebitamente
percepite.Loro sono consapevole dell’errore,cioè
NON ho percepito somme in più, Anzì,loro mi devono
gli arretrati ho già fatto domanda ricostituzione
ed ancora nulla.
l’INPS può trattenere soldi della mia pensione?
Ho già provato anche che NON ho percepito in più,
eppure ho tutte l’email loro di prove contraddittorie.
Buonasera,
se non è possibile risolvere il problema con Inps in autotutela è necessario proporre causa.
Cordiali saluti.
Buongiorno,l’inps oggi mi ha comunicato che dal 2011 ho percepito una pensione di invalidita che non mi spettava,in quanto la stessa inps dopo visita collegiale mi ha abbassato la percentuale dal 100 x 100 al 78 x 100.mi dicono che sono in debito di 30.000 euro grazie per la risposta
Buonasera,
Lei non è tenuto a restituire la pensione erroneamente erogata dall’Inps se non è stato Lei ad indurre Inps in errore.
Ed oltre ciò l’eventuale credito (o almeno una parte) risulta prescritto.
Cordiali saluti.
Buonasera, posso sapere se e come ha risolto?mia mamma ha lo stesso problema..
Grazie
Se INPS applica delle trattenute bisogna proporre ricorso amministrativo, al fine di diffidare INPS dal trattenere ulteriori somme e di rimborsare quanto già percepito.
Cordiali saluti.
Salve!
L’INPS HA RESPINTO LA DOMANDA PER RICOSTITUZIONE
DOCUMENTALI.CIOÈ LA SENTENZA DEL TRIBUNALE CHE IL
GIUDICE STABILISCE LA PERCENTUALE DELLA PENSIONE REVERSIBILITÀ TRA ME
E LA EX CONIUGE.
PUÒ FARLO? DEVO FARE RICORSO?
Grazie.
L’inps ha respinto la domanda per ricostituzione documentale.
Cioè la sentenza del tribunale dove il giudice stabilisce la
Percentuale della pensione di reversibilità superstite tra me e la ex coniuge.
Può farlo? Devo fare ricorso?
Grazie.
Gent.le Carla,
se ho ben capito, INPS non vuole eseguire la sentenza del Giudice?
Per quale motivo?
Abbiamo necessità di comprendere meglio per poterLe rispondere.
Cordiali saluti.
Salve!
Sul sito dell’Inps la domanda risulta respinta.
Motivo:
Reiezione per motivi amministrativi-
Motivazione non codificate.(con data inizio
10/11/20 e data fine 12/02/21).
Il 03/03/20 mi è arrivata una raccomandata dell’inps con:
Oggetto:Reiezione domanda di Ricostituzione per Motivi documentali.
Comunicato che non è stato possibile accogliere la domanda per motivo:
L’importo della pensione è corretto e i pagamenti risultano regolari.
Comunque l’inps mi sta versando la pensione.
Buongiorno,
Le consiglio di contattare telefonicamente o recarsi personalmente all’INPS e chiedere spiegazioni, perché così mi sembra incapibile.
Cordiali saluti.
Salve!
L’inps insiste ad inviarmi notifica
di somme percepite indebitamente,nonostante
consapevoli che NON ho percepito.
Nella notifica dice che l’importo €314 sarà trattenuto
a rate nella mia pensione di reversibilità superstite.
L’inps può trattenere le rate ?
Cordiali saluti.
mi e stata accreditata la pensione di un altro che fare
Buongiorno,
Secondo la norma Lei non è tenuto a restituire le somme erroneamente versate.
Cordiali saluti.
Salve..io da Giugno ho iniziato a lavorare e percependo un’assegno di invalidità civile e sapendo che una delle condizioni per lo stesso era versare in condizioni di disoccupazione o percepire un reddito che non superasse una determinata soglia, ho immediatamente comunicato via pec all’INPS di non averne più diritto. Mi avevano risposto comunicandomi la soppressione dell’erogazione. Hanno, però, continuato ad accreditare l’assegno ogni mese. Fino a dicembre non ci ho fatto caso perché pensavo che facesse fede la condizione del 2019, dove non lavoravo. Pensavo dunque fosse normale che me lo dessero, del resto io avevo comunicato il cambiamento di condizione! Quando però mi sono vista gli accrediti anche per i mesi di gennaio e febbraio 2021 mi sono venuti i dubbi. Ho pensato “ma magari per un anno dalla data di inizio lavoro è normale percepire l’assegno!” però nel dubbio li ho ricontattati tramite pec, alla quale hanno risposto che avrebbero verificato (…?…).
Un paio di giorni fa mi scrivono una pec con l’allegato di avviso bonario, nel quale affermano che ho percepito indebitamente l’accredito mensile dell’assegno dal mese di luglio (quindi dal mese successivo al mio ingresso a lavoro) a marzo. Tramite pago PA devo restituire 2900 e qualcosa (che è la cifra dei mesi di luglio-agosto-sett-ottobre-nov-dicembre-gennaio-febb-marzo). Ora … a parte l’ingiustizia dell’essere stata attenta e onesta ed aver ricevuto un trattamento del genere, volevo chiedervi, ma c è possibilità di non pagare questi soldi che richiedono?
Buongiorno,
sono un invalido civile e ho sempre percepito pensione di invalidità.
Dal 2018 lavoro come dipendente pubblico. In questi anni l’INPS ha continuato a darmi ogni mese la pensione di invalidità. In questi anni non mi hanno mai chiesto di procedere con il Red. Nel 2019 ho fatto il 730, poi sono stata io, quindi di mia iniziativa, ad andare a Gennaio di quest’anno ad un Patronato e chiedere di fare il modello Red 2020 (redditi 2019). Così facendo l’INPS si è “svegliato” e ha inviato una raccomandata (tra l’altro a casa di mio padre e non a casa mia, non ho capito come mai) dove c’è scritto di procedere alla restituzione in un’unica soluzione (!) della pensione percepita negli anni 2019/2020/2021. La pensione è arrivata fino a marzo 2021. Posso oppormi o devo procedere alla restituzione?
…mi correggo..in realtà non si sono svegliati dopo il Red ma qualche giorno prima. Sta di fatto però che la loro lettera che riporta la data del 24 Gennaio 2021 sia stata recapitata solo adesso, ossia dopo due mesi.
Buona sera. INPS ha continuato a pagarmi l’invalidità anche dopo la revisione
(inizialmente era 80%) abbassata a 67% dalla commissione.
Mi chiedono di rimborsare/riliquidazione i pagamenti ricevuti dopo questa revisione.
Se non e stata colpa mia devo rimborsarli?
Cordiali saluti
Buonasera,
se non è stata colpa Sua, come previsto dalla norma e giurisprudenza, non deve rimborsare niente.
Diffidi l’INPS dalle trattenute e compensazioni.
Cordiali saluti.
Grazie per la risposta e per essere gentile da offrire consigli gratis.
I CAF mi avevano detto che devo pagare questo debito (x 3 mesi percepiti dopo la revisione =indebitamente?) ed è per questo che ho chiesto la rateizzazione del debito e ho già pagato 2 rate
Cosa dovrei fare, cosa comunicarli, come procedere?
Esiste una modalità/pratica di contestare la loro richiesta di recuperare quelle mensilità ricevute?
Grazie
Dott.ssa buonasera,sono un invalido civile 100% e dal luglio 2020 ho percepito l’incremento al milione massimo, in quanto non avevo lavorato negli anni precedenti. Sta però il caso che nel 2020 ho lavorato 6 mesi per un totale lordo di 3.025€, tutto regolarmente denunciato con il Red con cui sono stato sempre in regola. Poi gli anni 21 22 non ho svolto attività lavorativa, infatti l’INPS ha regolarmente continuato a darmi l’incremento massimo fino a gennaio 23 . Io sapevo che per quest’anno mi avrebbero fatto un ricalcolo con riferimento all’anno 20 , ma oggi l’INPS mi invia una raccomandata con un indebito pensionistico di ben 7.000€ , ovvero mi tolgono tutta la maggiorazione percepita dal 20 fino al gennaio 23 . Sono stato subito al Caf dove dicono che è un palese errore , si risolverà? Dicono che con una richiesta di ricalcolo dovrei essere apposto? Grazie, Christian.
Buongiorno,
si decade dalla maggiorazione se non si ha più i requisiti reddituali:
a) il beneficiario non coniugato deve possedere redditi propri non superiori a 8.469,63euro (pari all’importo massimo moltiplicato per tredici mensilità);
b) il beneficiario coniugato (non effettivamente e legalmente separato) deve possedere:
redditi propri di importo non superiore a 8.469,63 euro;
redditi cumulati con quello del coniuge di importo annuo non superiore a 14.447,42 euro.
Il rimborso dell’indebito deve essere richiesto da parte dell’INPS entro l’anno successivo della dichiarazione.
Al fine di fornirLe un parere preciso La invitiamo di trasmetterci la raccomandata.
Cordiali saluti.
buongiorno
ho ricevuto raccomandata da inps chiede la restituzione per l’anno 2019/2021 in base al red del 2018. pero’ hanno continuato a pagare ora chiedono il rimborso, cosa debbo fare
grazie sbarre@libero.it
buongiorno
ho ricevuto da inps la richiesta della pensione invadità civile 100%, ricevuta (2019/21) in quanto ho superato il reddito come comunicato del 2018.
cosa posso fare? grazie
Buonasera. INPS ha continuato a pagarmi l’invalidità anche dopo la revisione
inizialmente era 75% abbassata a 67% dalla commissione in data 22.02.2021
Oggi con raccomandata mi chiedono di rimborsare i pagamenti di marzo ed aprile 2021 ricevuti dopo la data di revisione del 22.02.2021
Ho letto una sua risposta in un caso analogo a quello prospettato, nella quale afferma che in questi casi non si deve rimborsare niente ,e bisogna diffidare l’INPS dall’attivare procedure di recupero. Ciò premesso, Le chiedo se vi è un riferimento normativo da poter citare nell’atto di diffida. Grazie
Buonasera,
i riferimenti normativi e giurisprudenziali li trova nell’articolo di cui sopra.
Cordiali saluti.
Buongiorno,
abbiamo ricevuto dall’INPS nel 2015 una richiesta di rimborso relativo a maggior erogazione di pensione
che mia Suocera,ormai deceduta, avrebbe percepito nell’anno 2003/2004.
Ho presentato ricorso nel 2016 per avvenuta prescrizione che l’INPS aveva accolto essendomi presentato personalmente
presso la sede di Bari.
OTTOBRE 2021 riceviamo un’altro sollecito relativo alla stessa pratica che si pensava fosse stata ormai archiviata.
Inoltre l’Ente ha iniziato a trattenere una rata mensile dalla pensione.
Chiedo se questo è corretto pur essendo pervenuta la prescrizione, l’accaduto risale negli anni 2003/2004?
In attesa di un cortese riscontro.
Cordiali saluti.
Buonasera,
senza dubbio, sulla base delle informazioni da Lei fornite, si tratta di un operato illegittimo.
È necessario proporre un ulteriore ricorso gerarchico e nel caso di rigetto proporre ricorso avanti il Tribunale.
Cordiali saluti.
Buongiorno,
a maggio 2017 dopo esser morto mio suocero, mia suocera che percepiva una pensione sociale faceva richiesta di pensione di reversibilità. Ora dopo quasi 5 anni l’Inps chiede la restituzione dell’assegno sociale percepito dal 1 gennaio al al 31 settembre 2017 per un importo di oltre 3200 euro. Come mi dovrei comportare? Grazie anticipatamente
Buongiorno, faccia ricorso amministrativo sul sito dell’INPS, invocando la sanatoria in relazione al rimborso delle pensioni percepite indebitamente. Cordiali saluti.
Buongiorno a causa di un errore del caaf,che nel compilare ap 70 ha dichiarato reddito zero,devo restituire all’inps piu’ di 7.000 euro,chi paga in questo caso? com
Salve
hanno sbagliato ad erogarmi la maggiorazione sociale, nel cedolino della maggiorazione però si sono trattenuti debiti sempre di loro errori, hanno pagato 10€ in più al mese per due anni.
Il problema è che la maggiorazione l’ho restituita(non sapendo) e loro non mi restituiscono gli altri soldi dicendo che nulla è dovuto.E’ senza dubbio un comportamento scorretto ma pare che non c’è molto da fare vero?
Buonasera, se l’errore di erogazione è stato loro non avevano diritto di riprendersi gli importi erroneamente versati. Cordiali saluti.
Buonasera Avv.to, sono residente a Sofia (BG) dal 16/05/2016 e iscritto all’AIRE, dopo aver prodotto tramite un Patronato italiano in Bulgaria, la pratica per evitare la doppia tassazione secondo la convenzione Italo-Bulgara del 29/11/1990 n.389, l’INPS mi ha erogato la pensione detassata dal 2017 a giugno c.a.- Il primo di luglio 22 mi arriva una e-mail dove mi dicono che manca il documento della Cittadinanza Bulgara, stranamente la convenzione parla di Nazionalità, che io non ho chiaramente. Le chiedo possono chiedermi la restituzione dell’IRPEF da gennaio 22? Perché dopo cinque anni? se errore ci é stato non è da addebitarlo a me. Grazie per la risposta.
Buongiorno,
La invito di approfondire il nostro articolo sulla questione: https://www.studiolegalekosa.it/pensionati-italiani-residenti-in-bulgaria/
Le consiglio di impugnare la misura avanti l’autorità giudiziaria.
Cordiali saluti.
oltre alla mia pensione estera, mi hanno accreditato una pensione non mia con il mio IBAN.Cosa devo fare? Grazie!
Buongiorno,
navigando in internet alla ricerca di informazioni normative ho trovato le Vostre interessanti argomentazioni relative a notifiche dell’ INPS in cui reclama la restituzione di somme percepite indebitamente.
Sono a conoscenza della complicata situazione di una ragazza invalida al 75% e inabile al lavoro che era a carico della madre deceduta nel marzo 2021.
La ragazza era solo beneficiaria di una pensione di invalidità INVCIV di 297,42 euro.
Ha presentato domanda all’ INPS della pensione di reversibilità della madre il 31/08/2022, precisando tra l’altro all’ INPS di percepire solo la pensione minima di invalidità.
Il 14/9/2022 l’INPS le liquida la pensione di reversibilità SOCUM integrata al minimo di euro 524,35 con decorrenza 1/4/2022, quindi con gli arretrati da aprile 2021.
Tre mesi dopo, il 27/12/2022, le comunica che deve restituire la pensione di invalidità a decorrere da aprile 2021, quindi euro 2.974,20 per il 2021.
Il 24/1/2023 riceve altra richiesta INPS di restituzione della pensione di invalidità per il 2022 di euro 3.937,44.
Inoltre non ne avrà più diritto per il 2023.
La ragazza nel frattempo ha già speso buona parte degli arretrati di reversibilità per le proprie necessità, per cui restituire tutti questi soldi per lei sarebbe un problema e andrebbero a intaccare la pensione di reversibilià, unica sua entrata.
Mi chiedo se alla luce della normativa vigente vi sia la possibilità che lei possa opporsi alla restituzione in quanto non ha commesso frode o nascosto alcunchè, anzi aveva fatto presente di percepire la pensione di invalidità, elemento di cui comunque l’INPS era a conoscenza.
Potreste cortesemente darle un consiglio in merito?
Grazie per l’attenzione e cordiali saluti.
Buonasera,
in teoria INPS ha diritto di richiedere la restituzione delle somme indebitamente erogate (da verificare anche se effettivamente indebitamente erogate), in quanto la richiesta è stata quasi immediata, ma non ha assolutamente diritto di trattenere alcunché dalla pensione di reversibilità (e né di pignorarla).
Nonostante ciò è molto probabile che lo faccia.
In quel caso è necessaria la tutela giudiziale.
Cordiali saluti.
Buona sera percepisco una pensione di invalidità che mi è stata accreditata fino al 1 gennaio 2023 nonostante io lavorassi, adesso mi hanno inviato una mail dove mi chiedono indietro l’importo ricevuto e non dovuto considerando il fatto che ogni anno ho presentato la dichiarazione dei redditi è possibile fare ricorso oppure vanno restituiti grazie un saluto.
Buonasera,
è da verificare a che periodo fanno riferimento.
Cordiali saluti.
Buongiorno,
in seguito ad accordi telefonici scrivo per richiedere una consulenza telefonica o via email e relativo preventivo.
Mia madre nel gennaio 2022 si è separata legalmente da mio padre, hanno residenza legale ed effettiva in città diverse da circa 15 anni.
A seguito della separazione il giudice ha stabilito assegno di mantenimento di 300 euro. Mio padre, ogni mese in maniera ricorrente, corrisponde a mia madre una cifra più alta, ossia 750 euro totali a mezzo bonifico con causale “contributo spese famiglia”.
-Vorremmo capire se sia possibile richiedere pensione sociale. In particolare, se la quota eccedente i 300 euro stabiliti dal giudice (450 euro) sia configurabile come donazione.
-Se si potesse configurare come donazione andrebbe comunque inserita in dichiarazione dei redditi dello scorso anno per la richiesta della prestazione? Chiaramente immagino che se dovesse indicare la cifra totale non avrebbe diritto alla pensione suddetta.
Ringraziando in anticipo invio cordiali saluti.
Buonasera,
l’assegno di mantenimento per il coniuge può essere stabilito dal giudice o spontaneamente dai coniugi a seguito di un accordo.
Da un punto di vista fiscale, l’assegno di mantenimento stabilito a seguito della separazione legale rappresenta reddito assimilato a lavoro dipendente per il coniuge che lo percepisce, ai sensi dell’art. 50, comma 1 lettera i del Tuir.
Gli assegni percepiti devono essere inseriti in dichiarazione secondo il principio di cassa, quindi considerando quelli effettivamente incassati durante l’anno.
È esonerato dalla presentazione delle dichiarazione dei redditi, il coniuge che ha un reddito non superiore ad € 7.500,00, considerando nel calcolo sia l’assegno di mantenimento periodico che altre forme di reddito, ed esclusione del reddito derivante dall’abitazione principale e le sue pertinenze.
Nel vostro caso, Suo padre nella causale inserisce “contributo spese famiglia” che non fa riferimento al solo mantenimento della moglie, ma fa riferimento a delle spese dell’intera famiglia.
Per tale ragione è sostenibile che l’importo eccedente all’assegno di mantenimento stabilito dal Tribunale possa costituire donazioni di modico valore che non è assoggettata a tassazione.
Cordiali saluti.
Buongiorno,
mia madre è deceduta il 12/04/2022, anno scorso.
Solo dopo aver accettato l’eredità con atto di successione, ho scoperto che la mamma percepiva reversibilità di mio padre, deceduto nel 2002, anche se si è risposata nel 2004.
Preciso che l’Inps non si è mai accorta che la mamma si è risposata e non ha mai fatto richieste di restiutuzione di alcun indebito.
Tant’é che la mamma ha continuato a percepire questa reversibilità fino al momento del decesso.
Pertanto, nell’atto di successione non è segnato alcun debito.
La mia domanda è: può l’Inps richiedere a me, unico erede, la restituzione di questa reversibilità?
In tal caso, esiste una prescrizione?
entro quanto tempo l’Inps può richiedermi la restituzione?
Grazie mille
Buongiorno,
in teoria si e la prescrizione è decennale (e quindi dal 2013 in poi).
Si potrebbe però discutere anche sulla sanatoria di legge.
Cordiali saluti.
Buongiorno,
l’Inps in un conguaglio per arretrati si trattiene parte
del totale perché dice: “somme non dovute”.
Però non spiega nulla sul perché erano “somme non dovute”.
Inoltre, conguaglio e relativo trattenimento di somme,
viene fatto a Novembre 2022, mentre le somme non dovute
risalgono al periodo 2015 a 2018.
Può l’Inps operare il recupero dopo 8 anni ?
Da parte mia non c’è stato alcun dolo. Grazie
Buongiorno,
sulla base delle informazioni da Lei fornite Lei non è tenuto a restituire le somme.
Inoltre INPS sta applicando delle trattenute illegittime.
Le consiglio di proporre ricorso per impedire le trattenute e richiedere il rimborso di quanto trattenuto.
Cordiali saluti.
Dimenticavo specificare che:
arretrati, conguaglio, trattenimento e “somme non dovute”,
sono tutti relativi a pensione InvCiv, tuttora in pagamento.
Grazie ancora e cordiali saluti
Buongiorno!Fino a settembre vivevo 2022 in Italia.Sono stata pensionata invalidita civile 100%
Dopo compiuti 67 anni,si e trasmesso pensione assegno sociale.Ho comunicato con CAF che vado
difinitivamente in mia paese di origine e si deve chiudere la mia pratica con l`INPS.CAF
hanno fatto comunicare e mi hanno detto che devo essere tranquilla.Ma dall ottobre 2022
a genaio 2023 /quattro mese/ mi hanno versato le assegni su carta libretto postale che funziona
veramente solo in Italia.Con SPID ho visto che mi chiedano indietro soldi
versati doppo settembre 2022.E colpa mia versare soldi doppo la mia comunicazioe con CAF e ora
io deve pensare come devo restituire -Scadenza 15 maggio 2023.Grazie se mi date consiglio!
Buongiorno,
considerato che INPS si è tempestivamente attivato non è applicabile la sanatoria prevista dalla legge e quindi INPS ha diritto a richiedere il rimborso delle somme indebitamente percepite.
Molto probabilmente INPS procederà con il recupero mediante trattenute dirette sulla pensione.
Quelle trattenute potrebbero essere illegittime.
Cordiali saluti.
Buonasera vorrei chiedervi un parere.
A mia madre invalida all 85% percettrice di pensione inabilità lavorativa di 325 euro,è stata data negli anni passati la maggiorazione sociale prevista dal decreto…ma erroneamente perché sul sito inps risultava ancora invalida al 100%.
A distanza di anni le chiedono indietro 9700 euro.
Abbiamo richiesto la rateizzazione a 180 rate..poiché lei vive solo di quella pensione (325€)..quindi impossibilitata a pagare di più.
Oggi hanno risposto che rifiutano la nostra richiesta e che deve pagare 78 rate da 120 euro circa.
Ma vorrei capire.. come possono pretendere tale somma considerando che lei vive solo con 325 euro dunque cifra che rasenta la povertà.
Possiamo appellarci in qualche modo? Possono pignorare la pensione?
Se non paga cosa succede?
Siamo in grandissima difficoltà
Grazie per la disponibilità
Buongiorno,
sulla base delle informazioni da Lei fornite sembra che il rimborso non sia dovuto e che Sua mamma non debba restituire alcunché.
Su detta pensione non è legittimo applicare delle trattenute o di pignorarla, violerebbe la salvaguardia del minimo vitale e/o limiti di pignorabilità.
Cordiali saluti.
Ho ricevuto dall’Inps la comunicazione che recupereranno dalla mia pensione delle somme erogate per trattamento di famiglia non spettanti dal 2011 ad oggi! Visto la legge n° 88 del 1986 citata nel vostro sito; può l’Inps chiedere la restituzione?
Buongiorno,
possono recuperare solo dal 2021 in poi.
Bisogna presentare un ricorso amministrativo all’INPS per evitare che applichino delle trattenute.
Cordiali saluti.
Spett. Studio Legale,
Ho 32 anni e sono invalido civile al 100% dalla nascita e fino al mese scorso ricevevo una pensione mensile di €300 più la maggiorazione sociale di altri €400 dal 2020.
Proprio dal 2020 sono stato finalmente assunto a tempo pieno prima con stage e poi a contratto indeterminato.
A distanza di 2 anni l’INPS mi chiede restituzione di €18.000 per limite di reddito superato, e revocandomi la pensione in futuro; ho controllato contabilmente ed è corretto quanto mi è stato richiesto di restituire.
Dall’anno 2020 ho sempre presentato il modello 770 (non red); è lecito restituire tale indebito per mio dolo, oppure ci sono speranze di ricorso per loro tardiva comunicazione per pensione arretrata percepita?
Ringraziando invio distinti saluti.
Buonasera,
secondo il combinato disposto dell’art. 52, comma 2 della L. n. 88 del 1986 e dell’art. 13 della L. n. 412/1991 INPS può recuperare le somme erroneamente erogate entro l’anno successivo alla dichiarazione.
Per l’anno 2020 la dichiarazione viene presentata nel 2021 e quindi entro il 31.12.2022 INPS ha diritto al rimborso (o meglio entro tale data deve richiedere il rimborso).
Cordiali saluti.
Buongiorno.
Nonostante la revoca della mia pensione di invalidità (ricevevo 324 euro all’anno) in seguito ad una revisione
avvenuta in data 6 giugno del 2023, il mese successivo ho percepito dall’INPS un’ultima rata.
Il 31 luglio ho ricevuto una raccomandata, che
sollecitava la restituzione di questa ultima rata entro il 26 agosto, poiché indebita.
Come devo procedere? Grazie.
Buongiorno, INPS ha diritto di riavere il rimborso. Cordiali saluti.
Salve, mia madre percepisce una pensione sociale (arrivata fino ad un mese fa al 513 euro mensili). Oltre questa entrata, riceve 400 euro di assegno mensile da mio padre, con il quale è separata legalmente dal 2015. Nel momento in cui mia madre ha richiesto la pensione sociale, ha portato tutta la documentazione, anche quella relativa alla separazione, e all’assegno mensile, ha portato il suo isee ecc, e di questo sono sicura, perché l’ho aiutata io stessa a preparare la documentazione necessaria. Ogni anno mia madre presenta il modello red per ricevere la suddetta pensione. Ora dall’Inps le hanno mandato una raccomandata dove le richiedono di pagare un debito di 6000 euro in quanto, come specificato poi al telefono da un impiegato, dal 2018 non risultano dichiarate le 400 euro che riceve mensilmente da mio padre. Questa mancata dichiarazione si riferisce appunto al 2018, anno in cui probabilmente la persona del caf CGIL da cui è seguita mia madre per queste pratiche, ha passato il posto ad una nuova persona. In questo passaggio, probabilmente qualche documento è andato perso.. mia madre mi riferisce di aver più volte chiesto se doveva portare nuovamente i documenti della banca o altro, ma che le hanno risposto sempre che avevano tutto nella sua cartella personale e che,se non c’erano modifiche ( nuove entrate ecc), non era necessario. Mia madre ora si ritrova con reddito di circa 800 euro mensili totali, a dover risarcire 6000 euro…. non mi pare giusto anche perché lei vive da sola ( io sto a 70 km di distanza) e abbiamo chiesto aiuto al caf proprio per aiutarla a a svolgere ogni anno le pratiche. So che è la parola di una signora di 74 anni (perfettamente lucida e con buona memoria ma non avvezza a pratiche burocratiche) contro quella di chi dice che alcuni dati sono stati omessi ( sicuramente non volutamente) da mia madre… ma si può fare qualcosa almeno per non dover pagare questi 6000 euro? Grazie
Buongiorno, sarebbe opportuno verificare se e che tipo di dichiarazione è stata presentata per l’anno 2018 e/o se risulta qualche omissione da parte del CAF incaricato. Una volta verificate le circostanza è possibile rivolgersi all’INPS in autotutela, agire contro l’INPS o quantomeno contro il CAF. Cordiali saluti.
L’inps. I trattiene una una somma sulla pensione minima per un indebito che il giudice ha risolto dopo due anni. Non ho mai ricevuto notifiche per questo.
Cosa posso fare?
Buongiorno, abbiamo necessità di verificare la sentenza, nonché di comprendere il titolo dell’asserito indebito. Le informazioni non sono sufficienti per poterLe dare una risposta. Cordiali saluti.
Salve,
Ho bisogno di un informazione che dalle mie parti non hanno saputo rispondere sul mio problema sull’indebito Inps. C’è chi mi dice che devo pagare tutto, e altri fare di nuovo la ricostituzione evitando il ricorso amministrativo, e altri senza risultati utili.
Siccome che leggendo sulle leggi e ho bisogno di chiarimenti.
Infatti cortesemente chiedo se può aiutarmi a fare capire cosa dovrei fare, quale è il percorso giusto da fare.
Metterò in allegato alcuni documenti, e ora spiego tutto.
L’indebito Inps, sicuramente è arrivato a me perché nel 2020 ho superato il limite reddito di 16.980 euro per la pensione dei sordi di 333 euro circa e prendo anche l’indennità 263 euro. Infatti il mio reddito nel 2020 è stato circa di 17.900 euro.
In questo caso l’INPS invece di togliere la mia pensione solo per i redditi del 2020, mi ha tolto tutt’oggi la pensione e questo mese aprile non ho preso la pensione di invalidità civile per la prima volta dopo tanti anni.
l’INPS a dicembre 2022 mi ha mandato il sollecito Red sul suo portale per la dichiarazione dei redditi dicendo che non ha avuto nessuna dichiarazione del 730, ma io lo presentata nel 2021 dal mio consulente! E lo dichiarata a Gennaio 2023 il Red del 2020 ma dopo oltre 2 anni!
Ma in questo caso non so cosa fare, e poi nel 730 non vedo che hanno dichiarato il fabbricato di mia moglie sua casa. Ma nell’INPS l’abbiamo dichiarata la casa.
Poi dal 2021 fin ad oggi non ho superato oltre 10 mila euro di reddito soggetti all’IRPEF, tranne l’anno scorso che sono arrivato circa a 14 mila euro… È anche arrivato un sollecito per il Red 2021 che poi ho dichiarato nel mese di febbraio 2024, 2 mesi fa.
Infatti mi chiedevo se dichiaro il 730 i miei redditi soggetti Irpef, perché dovrei compilare anche il Red? Poi a mia moglie esce esente il reddito e non lavora, ma ha la casa da valore 106 euro che il mio sindacato ha presentato nella Red.
Ho sempre detto che voglio dichiarare tutto e fare le cose per bene dal mio sindacato e anche il mio consulente…
E non so quale percorso fare, il mio patronato mi fa sapere lunedì o martedì, secondo lui dovrei fare una ricostruzione, e nel frattempo si informa dall’avvocato del patronato…
Allego i documenti se mi sa consigliare o ha le sue sicurezza per una procedura più sicura secondo la sua esperienza, potrei seguirla…
Grazie
Cordiali saluti
Giuseppe
Buonasera,
Secondo l’articolo 13, comma 6, lettera c), del D.L n. 78 del 2010, convertito con modificazioni dalla legge 122/2010, ha modificato l’art. 35 del D.L. n. 207 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 14 del 2009, introducendo il comma 10 bis:
“Ai fini della razionalizzazione degli adempimenti di cui all’articolo 13 della legge 30 dicembre 1991, n. 412, i titolari di prestazioni collegate al reddito, di cui al precedente comma 8, che non comunicano integralmente all’Amministrazione finanziaria la situazione reddituale incidente sulle prestazioni in godimento, sono tenuti ad effettuare la comunicazione dei dati reddituali agli Enti previdenziali che erogano la prestazione.
In caso di mancata comunicazione nei tempi e nelle modalità stabilite dagli Enti stessi, si procede alla sospensione delle prestazioni collegate al reddito nel corso dell’anno successivo a quello in cui la dichiarazione dei redditi avrebbe dovuto essere resa.
Qualora entro 60 giorni dalla sospensione non sia pervenuta la suddetta comunicazione, si procede alla revoca in via definitiva delle prestazioni collegate al reddito e al recupero di tutte le somme erogate a tale titolo nel corso dell’anno in cui la dichiarazione dei redditi avrebbe dovuto essere resa.
Nel caso in cui la comunicazione dei redditi sia presentata entro il suddetto termine di 60 giorni, gli Enti procedono al ripristino della prestazione sospesa dal mese successivo alla comunicazione, previo accertamento del relativo diritto anche per l’anno in corso”.
Cordiali saluti.
Buon giorno
Percepisco l’assegno sociale derivante da invalidità civile, dal 7 ottobre 2022 sono titolare di pensione di reversibilità, (per un importo che mi fa superare il reddito) l ’Inps mi sta comunque continuando ad accreditare l’assegno, ho comunicato con INPS RISPONDE l’anomalia ma anche questo mese ho ricevuti i due accrediti, mi chiederanno indietro tutti gli importi che mi sono stati versati nel 2022 dell’assegno o eventualmente, solo gli assegni percepiti dopo che è sopraggiunta la reversibilità?come può capire non c’è dolo da parte mia
Spero mi possa aiutare
Ringrazio anticipatamente
Miranda
Buonasera,
il superamento dei valori massimi di reddito previsti per il riconoscimento della prestazione comporta la sospensione dell’assegno il quale potrà essere ripristinato solo se, i redditi ritorneranno ad essere inferiori ai limiti massimi previsti retribuzione della prestazione stessa.
La verifica dei redditi viene fatta dall’INPS annualmente, per cui, l’anno successivo l’Istituto opera la liquidazione definitiva o la modifica o la sospensione sulla base delle dichiarazioni reddituali rese dagli interessati.
Una caratteristica della prestazione assistenziale in questione è data dalla circostanza che la stessa è erogata con carattere di provvisorietà sulla base della dichiarazione rilasciata dal richiedente e deve essere conguagliata, entro il mese di luglio dell’anno successivo, sulla base della dichiarazione dei redditi effettivamente percepiti.
Cordiali saluti.